Paesaggi benedettini in dialogo: reti che attraversano il tempo
Dal 25 al 28 novembre 2025, il convegno “I paesaggi benedettini. Territorio, patrimonio culturale e spiritualità”, promosso dal DTC Lazio e ospitato nei luoghi simbolo della tradizione monastica – tra Subiaco, Montecassino e altri centri – ha riunito studiosi, monaci, istituzioni culturali e università attorno a un tema che continua a rivelare una straordinaria attualità: la capacità del monachesimo benedettino di generare reti.

Le reti benedettine non sono soltanto geografiche: sono reti culturali, spirituali, librarie, fatte di circolazione di persone, saperi, testi, modelli architettonici e pratiche di gestione del territorio.
Proprio questa prospettiva è emersa con forza nelle diverse sessioni del convegno, che hanno evidenziato come i monasteri – ieri e oggi – rappresentino nodi vitali di un sistema complesso, inserito in dinamiche politiche, sociali e territoriali in continua evoluzione.
Fra i temi emersi con maggiore evidenza durante il convegno c’è il ruolo di iniziative quali MeMo – Memory of Montecassino e MeMo – ViAM, che rappresentano oggi una prosecuzione concreta della tradizione reticolare benedettina.
Attraverso strumenti digitali avanzati, piattaforme interoperabili e collaborazioni internazionali, MeMo sta ricostruendo e rendendo accessibile un vero e proprio “paesaggio grafico-librario” in sintonia con le questioni affrontate nel corso delle giornate: la memoria dei luoghi, la materialità del manoscritto, i percorsi dei testi, le comunità che li hanno prodotti e tramandati.
La presenza dell’Università di Cassino, partner storico di Montecassino e punto di riferimento per la ricerca sulle pratiche del libro medievale, ha sottolineato il ruolo dell’accademia nella costruzione di ponti duraturi con le comunità monastiche.

Una relazione dinamica, fatta di ascolto reciproco e progetti condivisi: dai percorsi di digitalizzazione e catalogazione del fondo librario cassinese alle nuove sperimentazioni di MeMo – ViAM, che aprono la strada a esperienze immersive dedicate alle arti e ai mestieri del libro.
Il convegno ha mostrato come questi mondi – quello monastico e quello accademico – non siano realtà distanti, ma dimensioni complementari di un’unica storia: quella di una memoria che continua a essere generata, interpretata e tramandata.
Grazie alle sinergie promosse dal DTC Lazio, tale memoria può oggi essere riletta come una rete viva e plurale, capace di connettere il passato con le possibilità della ricerca contemporanea.
Una rete che MeMo e MeMo – ViAM contribuiscono ogni giorno a rendere più ampia e accessibile, un nodo dopo l’altro.
