“Breve storia di Grandi eventi”
L’Abbazia di Montecassino, fondata nel 529 da Benedetto da Norcia sull’omonimo monte, è un luogo di straordinaria importanza spirituale e di rilevanza culturale, la cui vicenda si snoda tra periodi di massimo splendore e quelli drammatici della storia italiana.
Al 580, risale la prima distruzione del cenobio benedettino a opera di Zottone, duca dei Longobardi. Nel 717, i monaci, dopo un periodo di permanenza a Roma, ritornarono, per volontà dell’abate Petronace (670-747), a risiedere stabilmente a Montecassino. Il sostegno ricevuto sia dai Longobardi che dai Franchi accrebbe il prestigio politico e sociale dell’Abbazia che divenne un centro di cultura e spiritualità, attirando monaci da tutta Italia e dall’Europa. Tuttavia l’epoca d’oro si interruppe tragicamente nel 883, quando i Saraceni, provenienti dalla loro base sul Garigliano, rasero al suolo Montecassino. I monaci, questa volta, trovarono riparo dapprima a Teano, poi, a Capua, da dove continuarono ad amministrare i possedimenti in attesa di poter fare ritorno sul Sacro Monte. Evento questo reso possibile solo grazie al coraggio e all’intraprendenza dell’abate Aligerno (949-986). Fu l’inizio del cosiddetto “secolo d’oro” della cultura cassinese, che raggiunse il suo apice con l’abate Desiderio (1058-1087), futuro papa Vittore III, promotore delle arti e del patrimonio librario cassinese.
I secoli XII-XIII costituiscono un momento particolarmente difficile per la storia dell’Abbazia: lotte di successione degli Svevi, conflitti tra il papato e Federico II e crisi del monachesimo benedettino. La condizione di Montecassino migliora con l’ abate francese Bernardo Aiglerio (1263-1282), che ne segna la ripresa della vita culturale. Nel settembre del 1349 un violento terremoto distrusse la basilica desideriana; la ripresa, lenta e difficile, fu voluta dallo stesso pontefice Urbano V (1362-1370), che restituisce a Montecassino lo status abbaziale.
Nel 1799, le truppe napoleoniche inflissero un duro colpo al patrimonio culturale del monastero, saccheggiando opere d’arte, manoscritti e tesori artistici di inestimabile valore. Con l’Unità d’Italia nel 1861, il cenobio fu dichiarato monumento nazionale, a testimonianza del suo alto valore culturale e spirituale, garantendone la tutela e la conservazione come parte integrante della memoria storica italiana. L’evento più drammatico dell’epoca moderna fu la battaglia di Montecassino, una delle operazioni militari più cruenti della Seconda Guerra Mondiale. Il 15 febbraio 1944, l’abbazia fu bombardata erroneamente dagli alleati e completamente distrutta. Al termine del conflitto, il monastero benedettino fu ricostruito fedelmente “dov’era e com’era” e si erge, oggi nuovamente, in tutta la sua antica gloria e magnificenza continuando a dominare il Sacro Monte come simbolo di resistenza e di rinascita.